Il Comprensorio archeologico di Minturnae è un sito archeologico romano che si trova a Minturno (LT). Il Comprensorio racchiude le spoglie dell'antica città-porto di Minturnae, che faceva parte della Pentapoli aurunca. La città fu distrutta dai Romani nel 314 a.C. durante la seconda guerra sannitica, combattuta dalle città della Pentapoli accanto ai Sanniti. Vista la posizione favorevole ai commerci e al controllo della via d'acqua, i Romani ricostruirono la città facendone una colonia nel 295 a.C.. La città romana è stata teatro della fuga di Caio Mario, inseguito dai sicari di Silla, come raccontato da Plutarco. Nell'alto medioevo, Minturnae venne nuovamente distrutta, probabilmente dai Longobardi tra il 580 e il 590. Nel Comprensorio archeologico si possono ammirare:
- Il Teatro Romano, costruito verso il I secolo d.C. Diviso nei tre settori caratteristici (scaena, orchestra, cavea), accoglieva oltre 4000 spettatori. D'estate, dal 1960, l'antica struttura ospita rappresentazioni teatrali e spettacoli musicali. Negli spazi sottostanti alla càvea è situato il Museo che accoglie statue acefale, sculture, ex voto, epigrafi, monete (ripescate nel vicino fiume) e numerosi reperti, rinvenuti nel secolo scorso a Minturnae, nel centro urbano di Scauri (l'antica Pirae) e nella zona di Castelforte.
- Un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus), costruito in blocchi di lava basaltica.
- I resti del Foro Repubblicano (II secolo a.C.), del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum (mercato), delle Tabernae, del complesso termale (II secolo d.C.).