L’importanza strategica di Cori nell’ambito secolare della guerra tra Romani e Volsci è provata dai circa 1.800 metri di mura di cinta in opera poligonale. Secondo quanto evidenziato da alcuni studiosi, probabilmente, la città era difesa da una cinta di I e II maniera, ovvero caratterizzata da blocchi non molto sgrossati, incastrati tar loro e non perfettamente allineati. All’interno è invece possibile vedere dei terrazzamenti della III maniera, ovvero utilizzando blocchi squadrati in modo più regolare e disposti perfettamente allineati, che potevano avere anche funzione difensiva. Per quanto riguarda la cinta muraria, risultano ben conservati i lati rivolti a nord, est e sud, mentre il alto ovest non è in gran parte più visibile. Le mura sono state realizzate in un arco di tempo che va dall’inizio del V secolo
a.C. alla fine del IV secolo a.C. Tra le costruzioni di mura poligonale di III maniera visibili, pregevole è il tratto posto di fronte al Palazzo Comunale, con tre spigoli ben curati. Nel corso del tempo, in età romana (periodo Sillano), furono introdotte due torri, poi rinforzate nel medioevo. La più importante, tra quelle ancora visibili, è la cosiddetta Torre di Silla, in Piazza Segnina, divenuta abitazione privata.