Norba latina, fu un'antica città sui monti Lepini, in posizione dominante sulla pianura pontina a sud di Roma, presso l'attuale Norma. Secondo l'etimologia proposta dal linguista Giacomo Devoto, il toponimo Norba avrebbe il significato di "città forte". L'appellativo "latina" è usualmente impiegato per distinguere la città dalla coeva Norba apula, che sorgeva in Apulia. Dionigi di Alicarnasso parla di Norba come una città latina ('Storia di Roma arcaica' lib. VII,XIII) che tra il 501 e il 496 a.C. partecipò con la Lega Latina alla guerra contro Roma nella battaglia del lago Regillo; il conflitto avvenne per riporre sul trono di Roma Tarquinio il Superbo, che trovò nel genero Ottavio Mamilio di Tusculum, città-guida della lega latina, un valido alleato. Il conflitto fu una disfatta per le città latine confederate e nel 492 a.C. i romani inviarono nuovi coloni a Norba. Grazie alla sua posizione geografica e alle maestose mura difensive Norba divenne un avamposto pressoché inespugnabile per i popoli ostili a Roma come Privernati, Setini e Fondani; nel corso della seconda guerra punica la città accolse come ostaggi numerosi militari cartaginesi. Durante la guerra civile tra Gaio Mario e Silla (88-82 a.C.) Norba si schierò apertamente con il primo. Gli abitanti di Norba, assediati dalle truppe sillane, piuttosto che cadere nelle mani del nemico preferirono incendiare le loro case e uccidersi. Così racconta la fine di Norba lo storico Appiano di Alessandria. Sebbene in seguito ricostruita, perse rapidamente importanza e Plinio il Vecchio la cita nel suo elenco delle città del Latium vetus ai suoi tempi (I secolo d.C.) scomparse. Dopo la distruzione sillana, parte della popolazione di Norba si trasferì nella sottostante città di Ninfa, che divenne piuttosto importante, per poi decadere a sua volta a causa della malaria. Altri esuli fondarono invece in Spagna Norba Caesarina (l'attuale Càceres). Nel corso del Medioevo, tuttavia, alcune strutture della Norba antica furono riutilizzate come chiese cristiane, come nel caso di un tempio dell'Acropoli Minore e del santuario di Giunone Lucina. Anche nell'area della grande Acropoli furono rintracciati elementi che testimoniavano una occupazione del sito in età altomedievale. Il nome della moderna Norma apparve nei documenti ufficiali solo nel corso dell'VIII secolo d.C., quando Ninfa e Norma furono donate a papa Zaccaria da parte dell'imperatore bizantino Costantino Copronimo. La moderna Norma ebbe forse il suo primo nucleo nel cosiddetto vicolo, un sobborgo della vecchia città romana ormai disabitata. È probabile che accanto alla nascita della cittadina medievale, parte della vecchia città romana sia stata riutilizzata appunto per scopi religiosi.