Romitorio di San Michele

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 19:36
Il Romitorio di San Michele è un luogo di culto dedicato all’arcangelo Michele, situato all’interno di una grotta posta sul pendio lacustre, al di sotto del borgo retrostante il Palazzo. La prima fonte che ne parla si data al XII secolo, ed a partire da quella data diviene un luogo di culto sempre più importante per la comunità locale. La sua decadenza inizia nel XVIII secolo, fino a quando viene abbandonato e trasformato alla fine dell’‘800 in luogo di rimessa di attrezzi ed animali. È possibile ammirare all’interno ciò che resta degli affreschi che ne adornavano le pareti, raffiguranti vari santi ed una suggestiva rappresentazione del borgo di Nemi.

Area archeologica del Santuario di Diana Nemorense

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 19:28
L’area del santuario di Diana Nemorense, frequentata già a partire dalla media età del Bronzo (XV secolo a. C.), presenta durante l’VIII secolo a.C. un lucus, al cui centro sorgeva probabilmente un altare. Il luogo assunse in epoca arcaica una forte valenza politica, in quanto divenne il centro federale delle città latine riunite presso il Lucus Ferentinae o Bosco Ferentino, localizzato sul Monte Savello, ad Albano Laziale (RM). Era meta ogni 13 di agosto, in base a quanto narra Ovidio nei Fasti 3, 259-275, di una processione di donne provenienti da tutta la Penisola, le quali in onore della dea arrivavano al santuario vestite di bianco, con corolle di fiori sulla testa e torce accese. L’aspetto attuale del complesso è ascrivibile alla fine del II secolo a. C., ma sono documentati anche interventi successivi a tale data. La sua frequentazione arriva verosimilmente al IV secolo d.C., anche se a partire dal II secolo d. C. ne inizia il declino: in seguito all’avvento del Cristianesimo viene abbandonato e spogliato delle sue decorazioni.

Emissario

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 19:22
L’emissario del lago di Nemi è una galleria artificiale scavata nella roccia per 1,653 km che collega il bacino lacustre nemorense con Vallericcia, dove si trovava un tempo un piccolo specchio d’acqua. L’opera è stata realizzata durante il VI secolo a.C. dalla popolazione latina che abitava la zona ed aveva lo scopo, insieme alle numerose gallerie drenanti che percorrono la vallata, di regolare l’afflusso dell’acqua.

Monumento all'Umanità Sofferente

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 19:17
L’opera è stata realizzata dall’artista tedesca Ursa von Leinster nel 1970. La statua raffigura un uomo di spalle, con il volto rivolto all’indietro ed è addossata alla parete rocciosa. Affianca l’immagine una targa che reca la frase del Vangelo di Giovanni “Voi al mondo avete tribolazioni ma, coraggio, io ho vinto il mondo”.

Terrazza degli Innamorati

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:58
La mitologia relativa alla valle del lago di Nemi racconta dell’amore tra Diana e Virbio, e quindi tra Numa Pompilio e la Ninfa Egeria, in onore dei quali questa terrazza è stata denominata “degli innamorati”. Da qui si può ammirare una splendida vista sul bacino lacustre e sul Museo delle Navi Romane ed il Santuario di Diana Nemorense.

Belvedere Ceryat

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:56
Il Belvedere Ceyrat si trova nel punto più alto del paese. Il suo nome deriva dalla località francese dell’Auvergne con la quale Nemi è gemellata dal 1989. La vista si allarga dai tetti di Nemi, al lago vulcanico ed al mare e in estate si può ammirare da qui il fenomeno detto delle “tre lune” : la luna si rispecchia dal cielo nel mare e nel lago.

Fontanile del Rione Coste

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:50
Nella parte alta del borgo di Nemi si trovano due fontanili, uno in prossimità di piazza Risorgimento ed uno nel rione Coste, che venivano utilizzati fino alla metà del XX secolo dalle donne del luogo per lavare i panni. Svolgevano tra le altre l’importante funzione di luogo di incontro, dove ci si ritrovava al ritorno dal duro lavoro nei campi.

Fontanile di Piazza Risorgimento

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:41
Nella parte alta del borgo di Nemi si trovano due fontanili, uno in prossimità di piazza Risorgimento ed uno nel rione Coste, che venivano utilizzati fino alla metà del XX secolo dalle donne del luogo per lavare i panni. Svolgevano tra le altre l’importante funzione di luogo di incontro, dove ci si ritrovava al ritorno dal duro lavoro nei campi.