SUIO, località termale di antica origine, è l'unica frazione del comune di Castelforte. Si colloca sulle estreme propaggini dei monti Aurunci, presso il fiume Garigliano. L'abitato è suddiviso in due agglomerati principali: Suio Paese, sull'altura con l'antico castello medievale, e Forma di Suio, ai piedi del castello accanto al fiume, dove sgorgano acque sulfuree termali. La località Valle di Suio, a circa 200 m s.l.m., ha grandi pregi naturalistici; a Terme di Suio sono concentrati gli stabilimenti balneari. Le sue terme sono le antiche Aquae Vescinae, citate anche da Plinio e Lucano, molto frequentate soprattutto durante il periodo dell'Impero Romano. La zona in epoca pre-romana faceva parte del territorio della Pentapoli Aurunca. I primi insediamenti sull'attuale territorio di Suio, che si fanno risalire al popolo degli Aurunci, sono legati proprio all'uso delle sue acque termali che qui sgorgano spontaneamente. I Romani presero il controllo del territorio a seguito della battaglia del Veseris nel 314 a.C. In epoca romana-imperiale Settimio Severo, con capitali propri, fece lastricare la strada che conduceva da Minturnae ad Aquas Vescinas, cioè Suio. Il nome Suio è legato al castello, Castrum Suji, sorto per il controllo della foce del Garigliano nel decimo secolo d.C. La fortificazione infatti sorge su di una altura a ridosso della sponda nord del fiume da cui si ha una visuale da monte Orlando (Gaeta) al monte Massico. Il ruolo del castello, realizzato prima del 1040 era importante per il controllo delle incursioni dei corsari saraceni e dei loro insediamenti nella valle. Dopo la battaglia del Garigliano (915) entra a far parte del Ducato di Gaeta. Nel 1078, a seguito di successive parziali donazioni Suio viene acquisita dall'abbazia di Montecassino. Del XIII secolo è la chiesa romanica dedicata a "Santa Maria in Pensulis", probabilmente costruita sui resti della villa di Zethos. La chiesa aveva annesso un locale per gli infermi che venivano qui a curarsi. La chiesa apparteneva alla commenda dei cavalieri ospitalieri di Gaeta. Si scorge ancora la croce ottagona impressa sul primo gradino. Nel 1807 Suio fu aggregato al Comune di Castelforte.