Nella Valle della Caffarella si rispecchia il connubio di culture, tradizioni e popoli che l’hanno plasmata. Situata a ridosso delle Mura Aureliane e compresa fra due direttrici dell’antichità – la via Latina e la via Appia- la Valle fu teatro di miti e leggende soprattutto grazie alla presenza dell’Almone, piccolo affluente del Tevere, dai romani ritenuto fiume sacro sin dai primordi. E proprio le “A” di Almone, acqua e agricoltura hanno ispirato il “Sentiero dell’Acqua”: una rete di percorsi battuti naturalmente, nel corso del tempo, da visitatori e greggi di pecore e capre. Un percorso che testimonia l’abbondanza delle acque locali (fiume, sorgenti e falde) una volta sfruttate dalle diverse attività agricole ed artigianali. Entrando da uno dei tanti ingressi della Valle e seguendo un percorso quanto più libero, il visitatore -a piedi o in bicicletta- ha la possibilità di apprezzare il paesaggio bucolico tra rovine ed aree di interesse storico-naturalistico. Un luogo ricco di biodiversità tanto che, insieme all’intero territorio del Parco, forma una vera e propria rete ecologica della città. I 200 ettari sono costellati dai seguenti punti di interesse la Cappella di Reginald Pole, il Sepolcro di Annia Regilla e Casale dell’Ex Mulino, il Ninfeo di Egeria, Chiesa di Sant’Urbano alla Caffarella, il Bosco Sacro, il Casale della Vaccareccia, la Cisterna Monumentale, le Cisterne Romane, il Colombario Costantiniano.
Competenza: Parco Regionale dell’Appia Antica
Tel.: 065135316 – educazione@parcoappiaantica.it
Aperto tutti i giorni