La trecentesca chiesa di S. Antonio Abate sorge fuori dalle mura cittadine e faceva parte di un complesso ospedaliero costruito dall’ordine mendicante degli Antoniani per dare ricovero a viandanti e pellegrini. Sul portone dell’ingresso principale si conserva l’originario architrave che costituisce un piccolo gioiello scultoreo, un tralcio di vite sorretto da due volatili, opera di Toballo de Ianni de Piperno, scultore appartenente ad una importante scuola locale, attivo tra il XIII e XIV secolo.