Fontanile del Rione Coste

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:50
Nella parte alta del borgo di Nemi si trovano due fontanili, uno in prossimità di piazza Risorgimento ed uno nel rione Coste, che venivano utilizzati fino alla metà del XX secolo dalle donne del luogo per lavare i panni. Svolgevano tra le altre l’importante funzione di luogo di incontro, dove ci si ritrovava al ritorno dal duro lavoro nei campi.

Fontanile di Piazza Risorgimento

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:41
Nella parte alta del borgo di Nemi si trovano due fontanili, uno in prossimità di piazza Risorgimento ed uno nel rione Coste, che venivano utilizzati fino alla metà del XX secolo dalle donne del luogo per lavare i panni. Svolgevano tra le altre l’importante funzione di luogo di incontro, dove ci si ritrovava al ritorno dal duro lavoro nei campi.

Municipio

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:37
Il palazzo all’interno del quale si trovano gli uffici comunali risale alla prima metà del ‘700, quando ospitava un convento di suore. Al di sopra del portone di ingresso si trova murata una piccola testa, probabilmente appartenente ad una statua di fauno, forse proveniente dall’area archeologica del santuario di Diana.

Fontana dei Leoni

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 16:21
La fontana dei Leoni, che deriva la sua denominazione dalla caratteristica forma delle due bocche da cui fuoriesce l’acqua, venne realizzata nel 1951 dove già arrivava una vena sorgiva proveniente dall’Algido, come recita una iscrizione commemorativa, incisa su marmo e scritta in latino. La decorazione in bronzo è stata eseguita da Luciano Mastrolorenzi e ne ha sostituita una precedente, in peperino, che aveva la stessa iconografia e si ispirava alla decorazione metallica della parte terminale delle travi delle navi di Caligola, oggi in parte conservata presso il Museo Nazionale Romano, e recante animali di vario genere che digrignano denti aventi una funzione apotropaica.

Fontana della Dea Diana

Da DPCServizi | Lun, 06/19/2023 - 12:40
La fontana, opera dello scultore Luciano Mastrolorenzi, si trova in P.zza Roma ed è stata inaugurata il 30/01/2000. L’artista per la sua realizzazione ha utilizzato diversi materiali: il bronzo per la statua, la trachite per la fontana, il travertino per le colonne, il ferro per le ringhiere, l’ottone per i pomi e l’argento per gli occhi. L’opera è dedicata a Diana Nemorensis, la dea venerata in un monumentale santuario su terrazze nella valle del lago.

Museo C'era Una Volta

Da DPCServizi | Ven, 05/26/2023 - 12:05
Istituito nel 2000, comprende sei quadri nei quali sono raffigurati tradizionalmente i cicli della vita locale di un tempo: la raccolta delle olive, la pesca con la bilancia, la masseria e la lavorazione dei formaggi, l’allevamento degli animali, la lavorazione dei campi, lavorazioni artigianali (paglia, legno, pellami, vetro, terracotta), ambienti (piazza dei mercanti, botteghe), scene di vita domestica. I personaggi sono realizzati a mano e sono dotati di un meccanismo per farli muovere. Gli scenari sono realizzati con vari materiali: sughero, cartapesta, stucchi, gesso, e terrecotte. Il museo, privato, è di proprietà di Daniela Caruso.

Chiesa di San Giuseppe

Da DPCServizi | Ven, 05/26/2023 - 11:44
Situata all’ingresso del paese nel lato della Porta del Pozzo, la chiesa di San Giuseppe venne costruita all’inizio del XVI secolo e dedicata al patrono della città. Nella prima metà del Settecento subì notevoli modifiche, finanziate da una questua fra i cittadini, che arricchirono e completarono l’intero complesso, soprattutto nella facciata d’ingresso, realizzata a stucchi e base in pietra. L’interno della chiesa presenta una sola navata, con un soffitto caratterizzato da volte a crociera. Su ciascuno dei due lati si aprono tre cappelle, tutte decorate con affreschi, tra le quali si distingue quella appartenuta alla famiglia Caetani. Questa cappella, caratterizzata dalla presenza dello stemma dei signori di Sermoneta circondato da due putti e due profeti, venne costruita sotto la signoria di Bonifacio I Caetani, nel corso della metà del XVI secolo, e mostra al suo interno pregevoli affreschi di Girolamo Siciolante, molto attivo in città in quel periodo. Gli affreschi delle altre cappelle, invece, sono opera di autori ignoti, forse allievi dello stesso Siciolante, e databili intorno alla seconda metà del Cinquecento.