Torre di Portella Borbonica

Da DPCServizi | Sab, 05/06/2023 - 10:04
Lungo la SS. Appia si incontra, al km 112.300, la Torre di Portella. La costruzione è costituita da due torri realizzate in mattoni unite da un passaggio scoperto, sotto cui è una volta a tutto sesto ribassata, al di sotto della quale passava l'antica via Appia, di cui recentemente è stata riportata alla luce una piccola porzione del lastricato. Tale torre ha segnato fino al 1860-70 confine fisico del regno di Napoli. Il Passo di Portella sin dall'antichità ha avuto un ruolo preminente nella storia della zona: nel 315 a.C. i Sanniti vi furono sconfitti dai dittatori romani Quinto Fabio e Quinto Aulio e ricordato da T. Livio come Lautulae (luogo con molte sorgenti). Nel 1400 la Portella era così ben fortificata che il re di Napoli non riuscì ad espugnarla in seguito, nel 1738, la figlia di Federico Augusto re di Polonia fu accolta qui in grande stile per incontrare il suo futuro sposo Corrado III di Napoli. Eventi analoghi ebbero per protagonisti 'Arciduchessa d'Austria e Carlo III.

Porta San Sebastiano - Museo delle Mura

Da DPCServizi | Ven, 05/05/2023 - 17:35
In corrispondenza della via Appia, nelle Mura Aureliane fu aperta una porta, la più meridionale dell’Urbe, il cui nome originario è appunto Porta Appia; dal Medioevo è prevalsa la denominazione di Porta S. Sebastiano, in quanto conduceva alle famose catacombe di quel martire. Più volte restaurata e trasformata nel corso dei secoli, deve la sua forma attuale ai restauri eseguiti da Belisario e Narsete al tempo dell’assedio di Roma durante la guerra gotica (536 d.C.).

Santuario della Madonna del Soccorso

Da DPCServizi | Ven, 05/05/2023 - 17:31
Le origini del Santuario sono legate ad una tradizione che riporta l'apparizione della Madonna avuta da una bambina di Cori nel XVI secolo, è un edificio religioso, nel cui interno, realizzato in stile barocco, è conservata l''immagine della Madonna, forse di scuola fiorentina, risalente al XIV secolo. E’ localizzato appena fuori dal paese, sulla strada che prende il nome da Santuario

Santa Lucia

Da DPCServizi | Ven, 05/05/2023 - 09:31
È una delle chiese più antiche della città (1032), e a quest’epoca rimandano le strutture murarie in conci di selce nell’abside e le due finestre a feritoia della parete destra della navata. Parzialmente riedificata durante la metà dell’ottocento, la chiesa presenta una facciata con timpano triangolare, e quattro lesene che inquadrano un semplice portale architravato e il soprastante oculo ovale. A sinistra della facciata il campanile, recentemente ricostruito a seguito di crollo (iscrizione commemorativa). L’interno, a navata unica, si presenta con, a destra, altari dedicati a S. Rita (dipinto di Aurelio Mariani, 1900) e ai SS. Vincenzo de Paoli e Vincenzo Ferreri (pala d’altare del XVIII secolo). L’altare maggiore presentava, alla fine del Cinquecento, un quadro che rimandava alla scuola del Francia, raffigurante la Madonna col Bambino, S. Giovanni Battista e 5. Lucia, oggi al Diocesano. Nell’abside è un interessante esempio di affresco dei primi del Seicento, Trinità con Madonna, S. Lucia e Sante martiri (Agata, Agnese, Apollonia). L’opera, aggiornata sulle tematiche in voga nella pittura romana della Controriforma, che incitavano a raccontare storie di martiri paleocristiani, è stata compiuta nello stile arcaizzante dei mosaici dei primi secoli del Cristianesimo, con composizione a fasce parallele e dominante cromia aurea.

Palazzo Comunale

Da DPCServizi | Ven, 05/05/2023 - 09:28
Il maestoso palazzo comunale, segno forte dell’autonomia politica della città, in cui il Vignola adattò lo schema costruttivo usato a Caprarola per i Farnese, fu continuato alla sua morte (1573) da Giacomo della Porta, e completato solo nel 1720.Si presenta con una facciata su tre livelli, conclusa da ricco cornicione aggettante: il portico a piano terra, il piano nobile con teoria di finestre architravate, il piano secondo con finestre quadrate. All’interno, il piano nobile ospita la “Sala del Consiglio”, in cui è ancora visibile Augusto e la profezia della Sibilla, brano superstite del ciclo d’affreschi raffiguranti episodi della vita di Ottaviano Augusto attribuiti erroneamente a Federico e Taddeo Zuccari (attivi seconda metà XVI secolo).Seguono le sale di rappresentanza: la “Sala delle Lapidi”, in cui sono numerose iscrizioni relative alla storia della città, e la “Sala Tersicore”, un tempo destinata ai balli civici, oggi prestigioso spazio per conferenze.